Street Exhibit in Conversano
April 4, 2022
Un borgo si trasforma in museo a cielo aperto: foto dalla guerra, per non restare Indifferenti
Nel centro storico della città di Conversano, in provincia di Bari, a partire dal 22 aprile, la mostra fotografica “Indifferenze” ospiterà 15 scatti del fotoreporter di fama internazionale Fabio Bucciarelli, appena tornato dall’Ucraina dove ha trascorso un mese per documentare il conflitto in corso.
Una mostra all’aria aperta, quindi accessibile gratuitamente da chiunque, tutti i giorni ventiquattro ore su ventiquattro. Quindici fotografie che rappresentano le vittime delle guerre e delle principali crisi umanitarie sparse nel mondo saranno esposte a partire dal 22 aprile nel centro storico della città di Conversano, in provincia di Bari. Il borgo si trasformerà così in un grande museo sotto il cielo e per sei mesi accoglierà gli scatti del fotoreporter Fabio Bucciarelli, i cui lavori sono pubblicati sulle principali testate italiane e internazionali. L’autore, tra l’altro, è appena tornato dall’Ucraina, dove ha trascorso un mese per documentare il conflitto in corso: due delle immagini contenute nella rassegna, infatti, sono state prese proprio a Kiev nelle ultime settimane.
“C’è bisogno di tenere alta l’attenzione sui grandi problemi che affliggono il pianeta anche nelle nostre comunità locali”, dice Angelo L’Abbate, presidente della Fondazione di comunità D’Arti, ente che ha promosso e organizzato l’evento. Si chiamerà Indifferenze, che è un chiaro riferimento al celebre discorso di Liliana Segre, senatrice a vita e sopravvissuta all’olocausto. L’obiettivo è farne un appuntamento annuale fino al 2024: ogni anno con un tema diverso, ma sempre con un filo conduttore, quello di voler conferire alla proposta culturale una forte connotazione sociale. L’idea di trasformare il borgo a sud-est del capoluogo pugliese in una galleria senza barriere è nata da molteplici esigenze, dicono dalla Fondazione. La prima è quella di rendere l’arte inclusiva e alla portata di tutti, specialmente dopo due anni in cui i musei sono stati soggetti a pesanti restrizioni quando non chiusi totalmente.
Poi c’era il bisogno di individuare un contenuto forte, quindi la scelta di concentrarsi sulle guerre, le discriminazioni, le disuguaglianze e la crisi climatica. Il racconto delle migrazioni, di chi è vittima di eventi bellici, persecuzioni o intolleranza prenderà forma attraverso le vie “chiancate” nel cuore di Conversano. La città vecchia che ospita il castello aragonese, il monastero di San Benedetto, le mura megalitiche, l’itinerario tra gli archi in pietra. Accanto ai luoghi di interesse storico, insomma, spunteranno le foto di Fabio Bucciarelli, da anni impegnato nel testimoniare le guerre del mondo con la sua macchina fotografica. È stato lui, si ricorderà, a immortalare la fine del dittatore libico Mu’ammar Gheddafi.
L’idea di questo tipo di mostra è nata diversi mesi prima dell’intervento russo in Ucraina. Inizialmente prevedeva 13 fotografie che inquadrano le storie dalla Siria, dalla Palestina, dall’America centrale, dalle rotte del Mediterraneo, dall’Africa Subsahariana. Proprio mentre l’evento era in corso di organizzazione, Bucciarelli ha raggiunto Kiev per il suo ultimo lavoro. E allora è venuto naturale aggiungere altri due scatti appena raccolti da un conflitto che si sta consumando alle porte dell’Europa. Da pochi giorni il fotoreporter è tornato in Italia, nelle prossime settimane sarà a Conversano per partecipare alla cerimonia di apertura.
Source Huffingtonpost