Il Fatto Quotidiano: 6 months of War
August 25, 2022
Sono già passati sei mesi di guerra, ma sembra molto di più. Ci siamo abituati alle immagini dei palazzi sventrati, dei corpi abbandonati, delle ondate di profughi in fuga. Ci siamo abituati alle parole invasione, artiglieria, mortaio, Javelin, Donbass e a scrivere Kyiv con la Y. Le notizie prima inghiottite e poi sputate, mandate in onda e pubblicate tutto il giorno tutti giorni, sempre più enfatiche, hanno reso la guerra uno spettacolo che forse ha saturato e del quale ci stiamo stancando. Come ci hanno stancato le maratone e i bollettini di guerra senza analisi e informazioni reali dal terreno. Magari ci sta stancando dimenticare sempre più velocemente il resto del mondo, i drammi e le altre guerre, perché cominciamo a pensare che la prossima volta potremmo essere noi gli altri, quelli che verranno velocemente dimenticati. In compenso ci abituiamo alla violenza quotidiana, a non parlare di pace, a dimenticare la diplomazia, agli scontri e alla stigmatizzazione delle vittime di un conflitto che sembra essere diventato un’assurda normalità. “A proposito, come va in Ucraina? Qui [in Italia] i prezzi sono decollati, l’inflazione è alle stelle e le bollette della luce sono quasi triplicate”: diverse persone mi hanno rivolto questa domanda negli ultimi giorni, come se io fossi appena tornato dall’Ucraina e non conoscessi le conseguenze economiche del conflitto. Forse saranno proprio queste conseguenze a farci comprendere che la guerra non è andata in vacanza […].
Oggi, 24 Agosto, 2022 su Il Fatto Quotidiano.