FLYING OVER GAZA FOR LA REPUBBLICA
April 12, 2024
La distruzione della Striscia: a bordo dell’aereo giordano che paracaduta gli aiuti | Testo di Fabio Tonacci, foto di Fabio Bucciarelli per La REpubblica
Il sole di mezzogiorno proietta un’ombra d’aereo sul poco che è rimasto. L’ombra solca le macerie, sale su palazzi che non sono più palazzi, taglia strade che non sono più strade, calpesta mozziconi di case, avanza su crateri urbani. L’aria è tersa e permette una prospettiva inedita della distruzione. Da quassù, a seicento metri di altitudine, si vede tutto. Il passaggio dell’ombra sulle spoglie di Gaza, rettilineo e impassibile, ha un che di osceno, di insostenibile. «Cinque minuti!», grida il capo missione, un 34enne di Amman che fa parte delle forze speciali giordane. Ha l’altimetro legato al polso e il compito più arduo. La zona di lancio è a soli cinque minuti di volo, il portellone è già aperto.
Andiamo a gettare il cibo agli affamati, di questo si tratta. Lanceremo col paracadute tonno, riso, farina fortificata con acido folico, carne in scatola e latte in polvere. Il punto di atterraggio sarà una partita a dadi col vento: dipende tutto dalle correnti, una volta uno dei carichi è atterrato in Israele. Due milioni di mani protese in aria aspettano di ricevere gli aiuti che non arrivano a sufficienza via terra, perché i tir che possono entrare nella Striscia sono pochi rispetto al fabbisogno di un popolo intero sull’orlo della carestia.[…]